Dettagli Recensione
si può dare di più
Ci aspettavamo molto di più. La struttura è vecchia e avrebbe bisogno di una buona manutenzione. Per quanto riguarda la pulizia, non dico che dovevano cambiare tutti i giorni le lenzuola, ma almeno due volte sì nella settimana in cui abbiamo soggiornato e se metti che erano anche in alcuni punti strappate... I lettini, in plastica, della piscina erano sempre sporchi ed era una lotteria riuscire a trovarne due liberi se andavi un po' più tardi. Quando sono andata a restituire un telo perchè lo avevo trovato sporco di una indefinibile macchia rossa, di tutta risposta mi sono sentita dire che mi facevano un favore a cambiarmela perchè era solo la ruggine dei fili su cui venivano stesi... e vabbè. Ma se poi devi pure andare alla ricerca di un bicchiere pulito e di un tavolo decente su cui poter mangiare e su cui non si leggeva già tutto il menù dei precedenti avventori, bhè, la cosa comincia a scazzarti un pochino: le tovaglie dei tavoli non venivano mai cambiate, ma semplicemente sbattute e rivoltate (testimone oculare) alla faccia delle inevitabili macchie di unto presenti. La biberoneria poi... che tristezza! In uno scantinato buio e umido, l'unica nota positiva era il sorriso di Nicoletta che ti accoglieva ogni volta e che cercava di rendersi utile senza mai lamentarsi. Altra nota dolente era il cibo, ma su questo argomento hanno detto già tutto. Aggiungerò solo che venerdì sera avemmo la brillante idea di mangiare la pizza nel ristorante sulla spiaggia. Ora, è vero che sono di Castellammare di Stabia (NA) e posso essere un po' viziata su questo argomento, non dico di voler mangiare la pizza di Michele a Forcella, ma almeno con un sugo di pomodoro decente.
Unica nota positiva è stata l'animazione: i ragazzi erano pieni di buona volontà, anche se non professionisti, salvo il capo animatore, il capo villaggio e il maestro del piano bar. Ma erano tutti simpaticissimi e molto disponibili, mai volgari e sempre allegri. Nel nostro cuore, soprattutto della mia bambina, sono rimasti Giovanni (che praticamente è ormai diventato mio genero) e Martina.
Per tutto il resto, sono sicura che non ripeteremo l'esperienza.
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