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Boa Vista e il vento
Le isole di Capo Verde sono i "Caraibi dei poveri", e purtroppo tra qualche anno la loro bellezza selvaggia sarà sepolta sotto colate di cemento di nuovi villaggi turistici che costruiremo noi europei (in particolare italiani). Ho scelto il Marina Club invece del più blasonato Venta club, perchè si trova vicino al paese capoluogo, che può essere raggiunto con una passeggiata di 10 minuti e vedere la realtà locale. (Gustosissimi i negozietti con le insegne personalizzate ed illustranti il tipo di merce venduto). Quotidianamente il villaggio organizzava una gita a piedi, sia alle spiagge lì intorno che al paese; gli animatori erano solerti e discretamente professionali (anche se dovevano arrangiarsi con quello che avevano, e facevano fronte egregiamente alle carenze degli allestimenti).
In una settimana di soggiorno nel mese di aprile, non abbiamo avuto un attimo di tregua dal vento, e ci hanno detto che era uno dei mesi in cui spira di meno. Anzi a volte è così forte che le navi con le derrate alimentari (a Boa Vista non cresce praticamente NIENTE)non riescono ad attraccare per giorni, lasciando sprovvisti gli abitanti e gli alberghi situati sull'isola. Anche l'acqua viene portata con le navi, quindi non lamentiamoci se non ce n'è in abbondanza: i cuochi fanno anche troppo, con quello che hanno a disposizione.
La cucina nella sua semplicità, non ci ha mai delusi, sempre tenendo in considerazione le difficoltà obiettive di approvvigionamento.
Tutto sommato, la struttura della Columbus non ci ha riservato sorprese, che invece ci sono state nel vedere la delirante speculazione edilizia in corso sull'isola!
E' un luogo per chi vuole trascorrere un periodo di tempo al di fuori degli schiamazzi della movida urbana, e riflettere sulla semplicità dell'esistenza.
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