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Disorganizzazione italiana in salsa greca
L'organizzazione riesce a far dimenticare la magia della località: 4-5 ore di pulman per raggiungere il resort da Atene sono una tortura anche per gli stomaci forti, oltre che un clamoroso difetto di trasparenza. La ristorazione è sottodimensionata, manca di qualità e inventiva. Gli esempi si sprecano. La solerzia con cui gli addetti staccano la spina dei tostapani quando scoccano le dieci è degna di miglior causa. Nello stesso modo non si capisce perchè apparecchiare i tavoli se non c'è servizio ai tavoli e perchè non prevedere tazze e posate vicino agli erogatori di "bevande": la conseguenza, ovvia, è l'avvilente spettacolo offerto dagli ospiti che si sottraggono reciprocamente tazze e cucchiai dai diversi tavoli. Provate infine a farvi piacere il vino nelle 2 uniche etichette proposte... Il mare non è pulito, e forse la colpa è di Poseidone, ma l'animazione - volenterosa - spara decibel inutili fino a notte inoltrata, facendo la felicità dei nottambulli incalliti ma rendendo nevrotici bambini e capifamiglia. Peraltro, i bambini avranno passato metà della giornata arrampicandosi al nido delle aquile dove ci sono baby e miniclub e scendendo al ristorante loro riservato o all'arena spettacoli. Sù e giù, sù e giù, in marcia no-pì, no-pì, come nell'esercito. Se poi si sentono un pò giù, l'infermiera al villaggio sarà una garanzia assoluta visto che non può prescrivere un farmaco e si limita a invitarvi ad andare all'ospedale più vicino.
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