Dettagli Recensione
Un incubo chiamato Agadir
Cari lettori, io mia moglie ed un'altra coppia di amici abbiamo avuto la sventura di partire nel villaggio Valtur di Agadir. Sicuramente nella disamina di questa vacanza non riuscerò ad evidenziare tutti i disagi e i bocconi amari che abbiamo ingoiato, ma cercherò comunque di darvi una mano e salvarvi da tanto orrore.
1) Il Clima: siamo arrivati ad Agadir il 16 agosto con la pioggia. Pioveva dalla mattina, il cielo era grigio, l'aria umida. Le mattinate seguenti sono state caratterizzate sempre da una nebbia fresca, gli ultimi tre giorni della settimana il cielo è stato coperto per quasi tutta la giornata e di sera faceva sempre fresco. Un mio amico è tornato a casa con la bronchite!
2) Agadir: questa triste cittadina si affaccia su un mare freddo, torbido e dai toni marroncini. Le spiagge sono prive di qualsivoglia confort a causa di una normativa locale, la Valtur offre qualche decina di lettini che sono sempre occupati almeno che non ci si vada alle 9 del mattino. Il mare inoltre è lontano almeno 300 metri dal villaggio, ci si arriva a piedi cercando di scanzare simpatici locali che volevano venderci gite fuori porta o stupefacenti, per loro è lo stesso. La sera fuori dal villaggio c'è il nulla, a parte i pusher di cui sopra...
3)Il villaggio e il palmaire: il villaggio struturalmente non è brutto. C'è molto verde e le palazzine sono carine. C'è una piscina con un centinaio di lettini, totalmente insufficienti alle esigenze degli ospiti. Difatti, come all'università, i più scaltri alle nove posizionavano asciugamani, borse, perei, e cianfrusaglie varie per accaparrarsi l'ultimo lettino e lì, beatamente, trascorrere tutta la giornata ruotando l'agognata brandina per usufruire dei raggi solari più intensi. Che tristezza! Plamaire invece è il villaggetto "sportivo" che si raggiunge in una decina di minuti con comode navete gratuite (questo è vero). Lì c'è un'altra piscina, più piccola però, i soliti lettini da conquistare, un ristorante e, una serie di strutture sportive da brivido. Difatti si potrà giocare a bocce (mio nonno si rivoltava nella tomba), ping pong, tiro con l'arco su bersagli logori e bucati (i dardi li passavano da parte a parte) e campo golf. Qust'ultimo è un campo mal coltivato senza buche dove, a pagamento, si potranno lanciare palline da golf allocate su tappi di sughero dove meglio si può. Insomma, sembrava di avere già 80 anni e di essere a "Villa Arzilla".
Le stanze: Vecchie, logore, sporche. Appena arrivati sulle lenzuola del nostro letto campeggiava una chiazza gialla. Dopo essere andato a lamentarmi in reception e trascorse sette ore, un tipo si è presentato in stanza per FARE UN PRIMO SOPRALUOGO, si chiedeva perchè volessimo cambiarle. Solo dopo averlo convinto della schifezza procedeva alla sostituzione delle stesse (con un lenzuolo che però aveva due macchioline rosse). Il secondo giorno non ci hanno più portato asciugamani per il bidè nè il tappetino per la doccia. Non hanno mai riportato le due microscopiche boccette shampoo, che, a quanto pare, dopo le nostre lamentele, ci rispondevano essere terminate. Terminate??? Per 800 ospiti??? Inoltre gli asciugamani non potevano essere lavati in quanto, sostenevano essersi rotta l'asciugatrice!!!
4) Il cibo: pollo, melanzane, zucchine era il leitmotiv dello chef. Ogni tanto pesce carbonizzato e qualche dolce. La colazione, rigorosamente al buffet come tutti glia altri pasti, consisteva nel cercare di farsi un cappuccino utilizzando una delle 5 macchinette automatiche. Sia il latte che il caffé erano una brodaglia mista di acqua ed elementi liofilizzati non individuabili. Bustine vecchie di zucchero ammuchiate come pattume, qualche dolcetto locale e poche altre cose. Tutto sommato però, il cibo era la nota meno dolente.
5) il personale: il personale italiano era disponibile e simpatico. I ragazzi dell'animazione ce l'hanno messa tutta, in effetti 30 persone, di cui 20 animatori per 800 ospiti non potavano fare di più. Il personale locale era invece ineducato, spesso ostile e riottoso. Privo di qualsiasi conoscenza in materia alberghiera e di ristorazione in genere.
6) L'amministrazione: tutta la macchina organizzativa si muoveva lentamente. Una cosa che ci ha lasciati abbastanza perplessi è stato il costo delle cose in Villaggio. Noi avevamo compreso solo la colazione, pranzo e cena con le bevande al tavolo (acqua e vino), tutto il resto si pagava a parte. Accedendo nella struttura agli ospiti era consegnata una card con la quale fare acquisti in moneta locale, il dirham (valore 1 euro= 11.06 dirham). Un caffè 17 dirham, un mojto 80 dirham !!! Al momento in cui si faceva il check out veniva fatto il conto e pagando in euro la nostra moneta era valutata a 10.05, che su 400 o 500 euro di conto faceva la differenza. Si pensi ad 800 persone a settimana. Inoltre tutte le forniture, dalla carta igienica ai tovaglioli erano scadenti e scarse. ADDIRITTURA UNA SERA A CENA, MOLTI OSPITI SONO RIMASTI PRIVI DI PIATTI E POSATE. Senza contare file interminabili per accaparrarsi un piatto di polpette o un hamburger (cibi considerati speciali).
Che dire, dalle foto fatte sembra di aver trascorso sette giorni in piscina vicino casa. La delusione è stata tanta e tutti, ripeto tutti coloro con cui ci conffrontavamo erano delusi e pessimisti. Difatti purtroppo, non credo che chi parli bene di questo posto sia genuino e in buona fede, per me è impossibile. I giudizi positivi saranno degli stessi organizzatori...
Non incappate in questo postaccio, non avrei perso tutto questo tempo se questa esperienza non mi bruciasse ancora ad una settimana dal nostro rientro.