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Notte nel deserto - LA VERITÀ
Avrete letto recensioni, parlato con persone che hanno vissuto i diversi deserti del mondo, tutti con lo stesso risultato: è da fare!
Ebbene, anche noi l’abbiamo fatto!
Convinti ancor prima dell’arrivo in Oman che la notte nel deserto era un’esperienza da fare, costi quel che costi!
Risultato: una fregatura totale!
Ci troviamo nell’Oman del sud, nel villaggio Veraclub Salalah. Organizzazione stupenda, con una animazione fantastica...
ma parliamo della fatidica notte nel deserto.
Partiamo alle ore 13.10 del martedì, perfetto per smezzare la settimana. 3 ore di auto, dopo soste tattiche tra piante di incensi, città fantasma e allevamento di dromedari neri...ma - realmente funzionali ai bisogni ed a smezzare il lungo viaggio con i bambini ed anziani. Arriviamo alla prima vera destinazione: dune del deserto per ammirare il tramonto. Fantastico! Fantastico il tragitto, la jeep sulla sabbia, la sabbia sotto ai piedi nudi, la gioia dei bambini ed il fiatone soddisfatto dei più grandi, fantastico il tramonto! Foto, foto, ed ancora foto...fantastico!
Eh sí, fino qui tutto fantastico...anzi, per non ripetermi dirò stupendo!
ma ora inizia la notte nel deserto, con la sua cena beduina, le tende, il fuoco e le stelle...ahahahahahaha
Arriviamo nel buio post sole calato dopo una ventina di minuti e una ventina di kg di sabbia addosso ed in bocca...l’euforia alle stelle per quanto vissuto e per quando - tutto a crescere (ahahahahha) ci si ASPETTA...quindi una bella accoglienza con frutta fresca, datteri, thè e fuoco acceso nel campo...
LA VERITÀ: campo tende tutto spento, nessuno ad accoglierci. Dopo 10 minuti di orologio (se state fermi in mezzo al deserto al buio con i bambini, il timore degli animali, vi renderete conto che non sono pochi) ad aspettare che qualcuno ci dicesse dove andare e cosa fare...poi la luce di una tenda si accende ed entriamo tutti come colti da una vocazione...come a formare la banda dei Blues Brothers (“ho visto la luce!!”)...entrati, ci aspettavano 60 gradi, una brocca di caffè arabo ed una di thè - entrambi ustionanti, con una decina di datteri dentro un piattino di carta, assieme a simpatici animaletti chiamati scarafaggi (non caramellati).
Le bevande servite in bicchierini di cartone, dove una mamma si è ustionata la gamba dato che il figlio (di 10 anni) si è ustionato le dita e l’ha lasciato cadere...solo dopo hanno portato delle tazzine...potremmo definirlo, un caldo benvenuto.
Ora...chi viene in Oman è perché ha già visitato Tunisia, Egitto, etc...posto dove ora - nel raggio medio - non si può più andare...quindi ne ha già fatte di queste escursioni...e diciamo che tale accoglienza non è quello che viene prospettato dalle invitanti parole ed immagini delle agenzie, nè dalle aspettative che ognuno di noi ha.
Passiamo oltre...se la storia vi ha intrigato fino ad ora, mettetevi comodi come se ascoltasse la storia di Alibabà ed i 40 ladroni, perché da qui c’è da divertirsi e magari risparmiare i 500€ che noi abbiamo speso per due adulti ed un bambino! Sí, esatto...ma sentite e pronti a farvi due risate...
Stanchi, accaldati ed ustionati ci accompagnano dentro le nostre tende.
ASPETTATIVE: le immagini del Veraclub mostrano letti comodi con tappetini soffici e bianchi...
LA VERITÀ: letti inclinati dal suolo sabbioso, con cellofan sotto le coperte (sporche) a segnalare ogni accenno di movimento, caldo, aria zero e luce che appena accesa allarmava ragni-cavallette ed mantidi della presenza umana...tanto è vero che ci hanno dotato di pile “queste usatele per le tende, è meglio”...mah?!
Dopo 10 minuti ritrovo davanti alla tenda per il tanto atteso pasto beduino attorno al fuoco...
LA VERITÀ: entriamo nella tenda adiacente a quella “del benvenuto” e troviamo tavoli e sedie da campeggio ad una stella, buffet di riso-pollo-stufato di dromedario-zuppa di verdure-frutta...decantata con la stessa enfasi appena descritta.
ASPETTATIVA: grigliata attorno al fuoco con lanterne e spiegazione dei cibi, cultura ed usanze, magari sui tappetoni a condividere le diverse tipologie di cotture, rituali ed usanze...
LA VERITÀ: cena tristissima senza alcuna nota e con i bambini che - in assenza di cibo - si litigavano le 4 banane presenti.
N’à tristezza infinita!
Con l’ultimo boccone ancora in bocca, la guida dice: “bene, allora se avete finito, andiamo al fuoco”....fuoco acceso mentre mangiavamo, quindi il campo sempre al buio fino a quel momento...
Come specie di animali da portare sull’Arca di Noè ci dirigiamo a coppie verso il fuoco per la Magia del Deserto
ASPETTATIVA: musica araba, arghilè con tabacco alla mela, sorseggiando Thea fino all’alba...
LA VERITÀ: la guida inizia: “bene, ora che avete mangiato, possiamo iniziare con il racconto del matrimonio in Oman”...mangiare? Noi non siamo venuti qui a mangiare, ma a vivere un’esperienza che - fino ad ora è tutto tranne che magica! Ci sembra di essere all’interno di un programma cadenzato da tempi e doveri, con l’obiettivo di terminare in tempo e risparmiare fiato, energia e soprattutto entusiasmo....
Tutti seduti attorno ad un fuoco tempestato di ragni (anche vicino al ristorante), insetti interessati a noi, al contrario del nostro interesse verso le storie monotono della guida...che poi divaga in aspetti politici egiziani (dato che era egiziano) che scaturiscono opinioni disparati dei presenti, ritrovandoci seduti nel salotto di Porta a Porta, invece che sui tappeti del deserto...ma il cielo stellato? Il silenzio? La magia del deserto? Mah...
Dopo un’oretta di nervi tesi per insetti, dialoghi fuori luogo, fumo costante negli occhi, bambini non gestititi dall’animatrice del mini club appositamente presente, inizia l’abbandono (senza fischi espliciti) del campo da parte dei presenti, ed il deserto si riappropria anche di quel pezzo di terra presa in prestito da noi umani per viverne per pochi attimi la sua magia...
Una volta in camere, tocca al silenzio del deserto...ciò che le recensioni descrivono come “un’esperienza unica”.
LA VERITÀ: dalle 22.30 alle 2 animatori ed i titolari del campo a parlare, ridere e scherzare ad alta voce...tanto è vero che un ospite è uscito a dire di fare piano, senza alcun successo.
Risultato: sveglia alle 5.20 per vedere l’alba e dormito il tempo rimasto...
Al “risveglio”, senza alcun accordo o condivisioni, i commenti si intrecciavano lisci ed allineati come la trama di un film triller avvolgente...il desiderio, trasformato in bramosia del ritorno, non ci ha fatto commentare l’alba offuscata (come il tramonto della sera precedente) dalla sabbia....volevamo solo tornare a casa, nel fantastico villaggio e stupenda animazione del Salalah Village.
Andate al villaggio, ma evitate questa escursione, che ha grandi aspettative ma dove la VERITÀ è - aimè - troppo diversa!
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