Punto debole
Serenino: così squallido che sulle centinaia di bambini presenti soltanto venticinque partecipavano; del resto, perchè andarci se tutte le attrattive per i bambini (giostre a pagamento, gonfiabili, mini zoo ecc.) sono fuori da lì? Salvo solo il giovanissimo Lorenzo.
Il bazar, la sera, esponeva su un tavolo mille giocattoli con mille luci facendoli anche provare ai bambini: era come un osso di bistecca per un cane affamato, molto difficile e faticoso da gestire per noi genitori. tra l'altro, si trattava di giocattoli cinesi di scarsissima qualità ed alto prezzo, che si rompevano subito ed erano anche pericolosi.
Il ristorante: un girone dantesco, e non aggiungo altro. Il momento del pasto era vissuto con ansia. Per inciso, come si fa in un quattro stelle a mangiare con i tovaglioli di carta?
La colazione: il latte in polvere non ha bisogno di ulteriori commenti, per non parlare del caffè. Da vomito. E poi perchè apparecchiare con il coltello e non con un cucchiaino, che tutti usiamo a colazione? C'era sempre da fare un altro viaggio per andarselo a sperare, sperando di trovarne.
La cucina mamme: pochi fornelli e due soli forni a microonde malfunzionanti per decine di famiglie e quasi mai rifornita. per il latte ed i biscotti c'era sempre da aspettare. Altro girone dantesco.
La struttura: un grande alveare, con 350 loculi. Tipo le vele di Scampia.
La spiaggia: non è vero che è di sabbia fine, la sabbia è piuttosto grossa e fare formine, castelli, buche ecc. è impossibile. Il mare, inoltre, non degrada affatto dolcemente, si sprofonda subito in un metro di acqua, che per un adulto va bene, per un bambino piccolo invece no. Bello il mare, ma il meno bello che abbia visto in Sardegna.
Il clima: non so se siamo stati sfortunati, ma su due settimane sei giorni sono stati di maestrale fortissimo, che rendeva la spiaggia impraticabile e poco anche la piscina. Non si sapeva che fare.
Per concludere: un posto veramente stressante.
Cafoni i "Maestri" di equitazione, tranne la Tania.
