Dettagli Recensione
Gioie e dolori
Il villaggio Veratour di Porto Istana, a soli 20' dal porto di Olbia, è un grazioso villaggio articolato in varie ville che ospitano più camere e spalmato sul dolce declivio che dal piccolo borgo di Murta Maria porta al mare. Immerso nel verde dispone di una grande piscina centrale e di due spiagge parzialmente riservate dove sono attrezzati gli ombrelloni ed i lettini per gli ospiti; di questi, alcuni sono prenotabili a pagamento, gli altri sono liberi.
Alloggi:
prenotata una camera superior, un solo aggettivo mi viene in mente per descriverla: splendida! Ampia, ben arredata e dipinta con colori tenui, si completa con un comodissimo terrazzino coperto da una bella tettoia rustica ed attrezzato con uno stendino ed addirittura con un ampio giardino privato da condividere con la camera adiacente. All’interno un bel bagno con finestra e con rifiniture in marmo ospita i sanitari ed una comoda doccia; l’impianto di condizionamento, piuttosto silenzioso, consente un riposo di qualità anche con temperature africane; in camera è a disposizione una cassaforte ed un frigobar vuoto che il cliente può rifornire privatamente secondo le proprie esigenze.
Zone comuni:
aree verdi: un bel verde di pini e piante floreali rende piacevoli i movimenti all’interno della struttura anche se, aimè, ci sono alcune aree poco curate; non per colpa del personale da quanto ho visto, i due addetti svolgono varie attività compresa quella di facchinaggio, non possono fare tutto! Una persona in più forse risolverebbe il problema. Parcheggio, sufficiente disponibilità con alcuni posti al coperto.
Spiaggia: come già detto ci sono due zone attrezzate e riservate agli ospiti; la prima su 4 file di ombrelloni (un po' troppo vicini) delle quali le prime due prenotabili a pagamento; la seconda 30 m. circa più a destra dove è possibile sistemarsi un pò più comodamente ed a discrezione personale. Bagnini cortesi, presenti ed attenti.
Animazione: i ragazzi dell’animazione sono stati perfetti; professionali, simpatici, poliedrici, coinvolgenti ma mai invadenti; hanno fatto sì che la distanza da un centro abitato e la costrizione alla vita in villaggio apparissero un’opportunità anziché una costrizione. Hanno chiuso da par loro la settimana con uno spettacolo di musical (Grease) che ha stupito ed entusiasmato tutti per la sua esecuzione. Bravi!
Bar:
qui iniziano i dolori; la presenza di un solo addetto tranne un paio di occasioni dietro all’altissimo banco ( spero che il progettista abbia cambiato mestiere…), ha creato attese sia per ottenere le bevande che per pagare con la carta hotel; nel contempo tazzine e bicchieri delle precedenti consumazioni “arricchivano” i tavolini dove ci si andava a sedere. Anche qui non è colpa del barista che da solo non ce la può fare! Con i prezzi praticati dal bar, piuttosto alti, credo che lo stipendio per un altro barman possa venire fuori…
Ristorazione: seguono dolori… Prendendo atto che l’italiano medio per una serie di motivi riconducibili al moderno stile di vita è regredito dal punto di vista qualitativo nell’alimentazione (nelle famiglie c’è poco tempo da dedicare alla cucina, sono sopraggiunti fast food e ristoranti etnici ), non bisogna approfittarne; di conseguenza non si può scrivere sul menù “pescato del giorno” propinando agli ospiti pesce palesemente d’allevamento! Ovvio che nessuno pretende in hotel il pescato del giorno con quello che costa (io che lo compro lo so…) ma nemmeno bisogna prendere in giro i clienti tra i quali prima o poi capita quello che se ne intende… Il pescato del giorno caro Maitre è quello che il ristoratore acquista dalle barche dei pescatori che rientrano in porto od al limite nella pescheria di fiducia; metta cortesemente sul menù “pesce fresco” magari indicando che è di allevamento italiano; soddisferà meglio gli ospiti attenti e meno attenti. Altra perla, una sera c’era sul menù “caciucco di calamari”; altra figuraccia, questa volta doppia! Intanto è noto ai più che il caciucco, come chiamano la zuppa di pesce in Toscana, è un insieme di vari pesci appunto in zuppa; con questo nome sono stati presentati dei molluschi in umido che tra l’altro erano totani dal costo molto inferiore rispetto ai calamari! Ultima chicca la burrata; arrivando una sera al ristorante poco dopo le 20, nel servirmi l’antipasto notavo la presenza di un vassoio nel quale c’era stata la burrata; comprendendo che l’avrei voluta il Maitre “raschiava” il vassoio e mi proponeva il raccolto; io ringraziavo ma non accettavo ripromettendomi di servirmela al reintegro; dopo un po' tornavo al buffet per vedere se era stata riportata ma il Maitre mi diceva che era finita; la mia risposta era che il buffet non funziona all’insegna del beati gli ultimi se i primi sono onesti. A dimostrazione della mia obiettività, mi complimento per la serata sarda; non so se lì è intervenuto l’orgoglio regionale ma il cibo è stato eccezionale per qualità delle materie prime e confezionamento; dall’antipasto ai primi, dall’agnello al maialino, eccellente! Nel complesso della settimana la ristorazione la ritengo sufficiente, di buona qualità il vino, bianco e rosso, essendo compreso nei pasti mi ha piacevolmente sorpreso. Chiudo con l’apprezzamento per i camerieri della veranda dove mi era stato assegnato il tavolo; attenti ed efficienti sotto la guida dell’anziano.
Bar, prezzi (non si può pagare uno spritz senza snacks 6 euro quando in località molto più blasonate costa con snacks dai 4 ai 5 euro... (esempio viale delle Terme ad Abano).
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