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il mal d'africa esiste
sono partita per questa vacanza da sola, era quello che volevo, starmene un pò per i fatti miei solo per riposare e rilassarmi, non avevo davvero alcuna aspettativa diversa. ed invece mi sono ritrovata all'interno di una famiglia che ho conosciuto poi lì. e oltre sì, a riposare e rilassarmi, era da tempo che non mi divertivo tanto. l'animazione, capitanata da stefano, è un vero spasso ed ha fatto da collante. mi sono ritrovata a passare la vacanza, 24ore su 24, con una quindicina di persone. ragazzi e ragazze da soli come me, coppie, zia e nipote, stefano, nino, luca, roberto, antonio, tutti dello staff che, dopo lo spettacolo si passava la serata insieme, essendo il gruppo più improvvisato e numeroso. bello anche, nel momento del pranzo o della cena, che il gruppo di animatori chiedesse di poter cenare, ogni giorno con un tavolo diverso di noi ospiti, per poterci conoscere e noi sapere un pò di più di loro. la cornice è quella dell'oceano indiano, che ha dei colori che non si possono descrivere, ma solo vedere, una sabbia borotalcosa, le partire di calcio dei masai vestiti con i loro abiti rossi, o vederli parlare al cellulare e alla sera vederli all'obama e berci insieme una birra. hanno delle storie interessanti da raccontare sulla loro cultura. per mangiare, lavorare, imparano l'italiano nel giro di pochi mesi. sono onesti e rispettosi all'inverosimile. poi ci sono i bimbi che, anche dopo avergli dato quello che avevo portato, si ricordano di te, e nel pomeriggio quando arrivano in spiaggia, con le loro divise bianche e blu, hanno solo piacere se si va a giocare con loro. tutto il sole che ho preso è stato proprio perchè giocavamo sempre insieme sul bagnasciuga ad insabbiarci e poi correre a fare il bagno! e poi ti abbracciano, hanno bisogno del contatto umano e mi ritrovavo sempre con qualcuno di loro addosso e in braccio. io sono così, mi piace vivermi i posti in cui vado e vivermi la gente, adattarmi a loro. anche i beach boys dopo i primi giorni si sopportano. d'altronde loro vivono di quello, e noi siamo a casa loro, perciò trovo inutile lamentarsi. così come lamentarsi per alcune cose che ho letto su altre recensioni: partiamo dal presupposto che siamo in africa e che, in qualunque posto si vada, lo spirito di adattabilità è indispensabile, non si può pretendere la luna, cosa che comunque al kiwengwa non c'è molto da lamentarsi, né per pulizia (nonostante io sono una maniaca!) né per il cibo, dove vi è sempre una vastissima scelta di ogni cosa, né per il servizio... sono talmente tutti carini e gentili. non c'è ne stato uno che, ogni volta che ci si incrociava per i vari vialetti, non dicesse "ciao" o jambo... cosa che invece molti italiani non facevano nenche tra loro! i ragazzi dell'animazione, nonostante alcuni erano arrivati da poco, trovo che siano davvero bravi nel loro lavoro, nel coinvolgere ma senza essere insistenti. stefano... bè, è stata una sorpresa: all'inzio ho pensato, questo è proprio il buffone del villaggio, invece poi, conoscendolo un pò meglio, è davvero una gran persona, con un sarcasmo tagliente, un'intelligenza fine, ma preso da solo, una persona molto dolce. un carismatico, imitato e adulato. il camaleontico stefano, che aveva contagiato tutti con la "mossa" e "fallo, per dio!", che riusciva a far ballare persino i masai con il ballo del cavallo, ma che poi una sera, ci ha lasciato tutti interdetti, senza parole, con una sua interpretazione drammatica. grande ste. l'unico neo della mia vacanza è il fatto che ho sofferto un pò di dissenteria, non dovuta al cibo né all'acqua, ma bensì ai loro succhi. mi ha spiegato roberto, altra persona eccezionale, che si occupa degli acquisti di cibo, che noi non siamo abituati a bere quei tipi di succhi, perchè viene utillazzata solo frutta fresca, come la papaia... e quindi, consiglio di limitarsi nel berli, nonostante siano davvero buoni. serate bellissime al pontile. il venerdì e il lunedì sera dopo la kiwengwa cup, dove vengono anche gli altri villaggi. che dire ancora... che, nonostante abbia viaggiato un pò, quella al kiwengwa è stata una delle più belle vacanze che ho fatto, che zanzibar non si dimentica facilmente, che la magia è alle stelle, al proposito, c'erano delle sere in cui le stelle sembrava potessi allungare un braccio e toccarle! che sto già organizzando per tornarci con alcune delle persone che ho conosciuto lì, perchè tutti, in un modo o in un altro, chi per qualcosa chi per qualcuno, vi abbiamo lasciato un pezzetto di cuore. grazie a tutto lo staff.
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