Dettagli Recensione

Rientrata per capodanno, solo ora riesco a parlarne senza "magone"... mal d'africa e di kiwengwa in modo particolare!
Una premessa è necessaria e indispensabile, Zanzibar non è la sardegna di porto cervo... chi cerca quella ha sbagliato destinazione... siamo in africa, dove la gente vive nelle capanne di fango e l'elettricità arriva dalla Tanzania. L'impatto con questa realtà è già all'aereoporto... ma la filosofia è hakuna matata...!!! Onore al merito al grande chef, pugliese nei natali ma internazionalmente italiano per la qualità e la varietà delle proposte.
Grande punto di forza è l'animazione, uno staff ben dosato ma perfettamente integrato (ognuno di loro per caratteristica e simpatia degno di lode) mai sopra le righe, sempre disponibili... splendidi... fufiii!!!
Il problema delle maree può risultare una risorsa, la spiaggia si allarga all'infinito scoprendo lingue di sabbia... fatevi portare verso la barriera con le barche dai ragazzi della spiaggia...
scoprirete un mondo!!! e poi fatevi consigliare da Marco per le gite... o per organizzarvi un'escursione a Stone Town, città che deve essere vista (magari saltate il mercato del pesce... è meglio).
Anche noi abbiamo curiosato nei villaggi vicini, e ascoltato i commenti... decisamente going è al top!!!
riempite la valigia di magliette, penne e quaderni, lasciate le maschere e le pinne ai ragazzi della spiaggia prima di rientrare, comprate i parei e le ciabattine sul posto e magari le magliette al bazaar del villaggio, sono belle e di qualità... incrementate il mercato locale... e poi spezie per ritrovare i profumi al rientro, il problema è solo al rientro (già il volo non aiuta... forse l'unica vera nota negativa) il mal d'africa è assicurato!