Dettagli Recensione

Siamo stati all'Eden Kendwa Beach dal 3 all'11 marzo 2011, siamo una coppia con un figlio di 9 anni.
Premesso che non amo i villaggi perché non mi sembra di viaggiare, specie in quelli italiani dove si parla solo la tua lingua e stai tendenzialmente chiuso nel tuo dorato recinto, mi sento di dire che la struttura complessivamente è ben realizzata e curata. La nostra sistemazione (camera standard vista giardino)era ottima in quanto nuova(ca 40mq con due letti matrimoniali e un bagno superconfortevole e spazioso). La prima sera non avevamo acqua per la doccia ed è stato sufficiente chiedere aiuto, il giorno dopo avevamo una doccia perfettamente funzionante (solo incrostazione da calcare). La corrente elettrica si sa che talvolta manca, ma la nostra stanza era dotata di luce di emergenza, quindi non lo abbiamo vissuto come un problema: non siamo a Rimini, ma in un più che decoroso villaggio... in Africa!. E' davvero buffo leggere i diversi commenti e constatare come si possono vivere diversamente le stesse situazioni. Ad esempio, i beach boys che si, ci sono, ma non sono così insistenti: basta forse sapersi relazionare, uno scherzo e un sorriso, una promessa vera o falsa e sei tranquillo. In kenya a Malindi ricordo la vera 'aggressione' alla propria pace. Poi è occasione per fare due parole, capire un po' di più del luogo dove sei. Ad esempio ci tengo a sottolineare che a Zanzibar c'è l'obbligo scolastico fino a 18 anni e i ragazzini compaiono nel tardo pomeriggio per giocare a pallone e implorare una maschera (e che sarà mai!!!). Certo i più furbetti (pochi davvero) in alternativa provano a chiedere soldi, ma non mi è sembrato che lo facessero più di tanto. Solo le bimbe piccole piccole sono sulla spiaggia la mattina e con le mamme, comunque non davanti al villaggio, ma nella LORO SPIAGGIA dove, quando c'è bassa marea, possono raccogliere molluschi, pesci e quanto il mare può loro offrire come sostentamento. Il nostro buffet? Non sono abituata a villaggi 5 stelle, ma di buffet in tanti viaggi e in varie parti del mondo ne ho provati e devo dire che qui la cucina era varia e curata. Il riciclo mi sembra un dovere morale, la capacità di riutilizzare cibo non consumato e di renderlo interessante e gustoso lo ritengo un pregio. Inoltre è molto sano, cioé fatto con condimenti equilibrati, con un sapiente utilizzo delle spezie per insaporire in modo delicato. Non ho avuto percezione che il 70% delle persone fosse stato male, ma posso testimoniare che la gran parte delle persone si serviva abbondantemente di verdure crude che, si sa, rappresentano sempre un rischio. Per mia abitudine evito e non ho mai avuto problemi gastrointestinali. La frutta veniva tagliata e servita sempre con dei guanti, proprio per evitare il contatto e ne ho mangiata a chili. Quanto alle gite confermo che è ok affidarsi ai beach boys che a loro volta fanno riferimento a agenzie locali. Abbiamo 'provato' l'avvocato Sangiorgio (sic!) e Bruno, entrambi affidabili anche se consiglio il primo. Infine con un po' di polemica ci tengo a dire che se una persona non è in grado di muoversi da sola in una città come Stone Town (che almeno di giorno non sembra essere pericolosa), se non si siede in mezzo alla gente a guardare i ragazzi che si tuffano dal muretto, se non si sofferma a chiedere come diavolo colorano quegli spiedini di pesce che vendono davanti al palazzo delle meraviglie... che idea ha di viaggio e che idea si fa dei luoghi che visita?